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Dopo "Novecento" e "Felicità" la nuova raccolta di poesie di Ermanno Krumm si presenta come un grande palcoscenico su cui salgono contemporaneamente "Animali e uomini". Da una parte entrano nell'Eden, dove nessun uomo aveva più messo piede dopo la cacciata, e dall'altra nell'Inferno, dove il paesaggio muta insieme alla specie e ogni tipo di metamorfosi è possibile. Non è il caos, ma una selva, un luogo appartato, perso nel tempo, nella preistoria e nel deserto.